Beowulf
Il Beowulf è un poema epico forse all'inizio esistito solo in forma orale per tanti anni prima di essere finalmente scritto nell VIII secolo. Tratta la storia di Beowulf, un eroe del popolo Geats, un popolo che abitò in maniera più o meno indipendente la Götaland, la "terra dei Götar" o anche "terra dei Geati" nel sud della Svezia, ed ambientata nel periodo in cui i Sassoni iniziarono la loro colonizzazione dell'isola britannica.
Beowulf è il figlio di Ecgthow ed attraversò il mare per giungere fino da Hrothgar, un re danese il cui regno era minacciato dalla presenza di un terribile mostro di nome Gredel. Gredel viene affrontato dal protagonista ed ucciso tra la soddisfazione del popolo che con gioia festaggiano la vittoria. Presto la madre di Gredel, però, giunge sul posto giurando vendetta ed uccide per ritorsione uno dei figli del re per poi ritornare a casa con il suo corpo. Quando il re racconta l'accaduto a Beowulf, questi promette di vendicarsi ed uccidere la donna.
In molti hanno sentito parlare di Beowulf ma in pochi l'hanno letto. Esso rappresenta uno dei più belli ed affascinanti lavori della letteratura inglese dell'epoca e di sempre, in esso regna il codice supremo dell'eroe epico medioevale, fedele al suo re. Qui l'amore che si evince è quello dell'uomo per l'uomo. Le virtù sono rappresentate dalla LEALTA' e CORAGGIO, o meglio dalla LOYALITY and BRAVERY, virtù incarnate in pieno dall'eroe il quale è, a ragione, considerato la quintessenza dell'uomo leale verso il suo re.
Le forme letterarie del medioevo
La conquista normanna oltre ad importanti risvolti di natura storica, ebbe importanti e significativi ripercussioni anche nel campo della letteratura., per cui dal 1066, anno della conquista normanna successivamente alla battaglia di Hastings, si creò una forte connessione e legame tra Inghilterra e Francia che continuò per diversi anni coinvolgendo le due potenze anche in lunghe ed estenuanti guerre. Ciò determinò anche la formazione di una classe dominante che aveva una sua lingua ed una sua tradizione culturale e letteraria.
L'effetto più immediato della conquista normanna fu dunque l'introduzione in Inghilterra del gusto e della letteratura francesi (al principio anglonormanni), dominanti nell'Europa del tempo, che fornirono agli scrittori inglesi una gran quantità di nuovi materiali e modelli da imitare. La lingua si arricchì di prestiti francesi e lo stesso metro allitterativo anglosassone fu in gran parte (ma non del tutto) sostituito dal metro rimato francese.
La più importante forma letteraria che la Francia ebbe forza di tramandare fu quella della "chansòn de geste" sviluppatasi nel corso del X secolo a celebrare le gesta di Carlo Magno e dei suoi nobili, impegnati nella loro lotta a difesa della cristianità combattuta contro i mussulmani saraceni nel IX secolo. Tali "Chanson"sono eroiche allo stesso modo in cui quelle Anglo-Sassoni sono epiche rappresentando la prima forma di Romanzo medioevale. La più famosa che si ricordi è la chansòn de Roland sui più grandi guerrieri di Carlo Magno morti da eroi in difesa del loro re.
Questo genere di opera della Chansòn de Geste venne composta per prima volta nel nord della Francia dai Trovatori, menestrelli che giravano per le corti da un castello ad un altro cantando le loro canzoni che narrano le gesta gloriose di un eroe, solo successivamente, col tempo, tali canzoni furono poi importate in Inghilterra dagli stessi Normanni. Grazie alla maggiore completezza strutturale di questa nuova lingua ed alla maggiore ricchezza del vocabolario fu possibile realizzare liriche e versi più ricchi.
Il Middle English che si sviluppa in questo periodo utilizzò anche altre forme come i Fabliau, the fable, the carol, e le dream allegory.
I FABLIAU, sono storie eroiche di gente comune spesso di stampo comico, che ebbero successo tra la crescente classe media.
I FABLES hanno una lunga storia che si allunga fino alla passata epoca classica. Un esempio è The owl and the Nightingale composta nel 1200 circa. Questa è un opera del periodo medioevale considerata debate poetry ovvero che verte sul dialogo tra due opposti della natura, in questo caso il gufo e l'usignolo. Meglio conosciuta è la collezione di storie francesi del Le Romance de Ronard sulle avventure di una volpe. Sia i fabliau che le fables potevano ed erano usati per insegnamenti morali.
Le CAROL sono invece canzoni liriche con un coro. Di solito un tempo venivano eseguite da donne che filavano (/spinning) o trebbiavano (threshing). Generalmente vertono sui mesi dell'anno come "summer is acumen in" (summer is coming in) ritrovata in un manoscritto del XII secolo.
La DREAM ALLEGORY è una forma letteraria stilizzata, alcune di queste sono di tipo morale e religioso mentre altre trattano argomenti sul "country love". La più famosa dreamn allegory del medioevo è il francese Roman de la Rose originariamente scritta da Guillaume de Loris nel 1227. In quest'epoca l'eroe tenta di vincere l'amore della sua amata che è allegoricamente rappresentata da una Rosa che il protagonista tenta di raccogliere da un giardino circondato da un muro di protezione. Altra famosa dream allegory è Piers Plowman scritta da William Langland (1330-1400). L'autore cade in un sogno profondo e sogna A faire felde ful of folks (A beautiful field full of people), tutta gente proveniente da ogni classe sociale dell'epoca.
Il più grande autore che fece uso del Middle English può senza dubbio, essere considerato Geoffrey Chaucher.
MIRACLE
and MORALITY PLAYS
È da qui che il grande treatro (drama) del Rinascimento ebbe origine e Shakespeare, Marlowe e Jonson ri rifecero proprio ai Miracle and Morality plays.
I Miracle trattano di vari episodi tratti dalla Bibbia come: la creazione (the creation), la caduta (the fall), il diluvio universale (the flood) e la resurezione di Cristo. Inizialmente si svilupparono fuori dalla liturgia della chiesa ma vennero eseguiti all'interno di questa. Quando furono ben sviluppate vennero anche rappresentate, fuori dalla chiesa, alle feste cristiane che avevano luogo durante l'anno ed erano organizzate dalle TRADE GUILD, le congregazioni dei commercianti della città.
Le Morality invece non hanno come tematiche quelle bibliche bensì spesso trattano della lotta interiore dell'animo (soul).tra i maggiori protagonisti trovano spazio quelle di Death, God's messenger ed altri. Forse quello più famoso è EVERY MAN scritto nel 1495. NelleMoraklity il tema più ricorrente e fondamentale è il conflitto BENE/MALE, VIRTU'/VIZIO, DIVINO/UMANO e la conseguente ribellione dell'uomo
TRAMA
La storia comincia con God, Dio, che guarda dal paradiso sulla terra e vede "Everyman" che rappresenta la personificazione dell' uomo comune. A questo punto, God manda Death con un messaggio per Everyman chiedendogli di preparare il conto della sua vita. Everyman offre alla Death (Morte) del denaro per fare a meno di lui, ma lei rifiuta e gli dice che può scegliere degli accompagnatori. Everyman sceglie Good Deeds (BuoneAzioni) e Knoledge (Conoscenza) che gli consigliano di portare con sé anche Discretion (Discrezione), Strength (Forza) e Beauty (Bellezza). Quando però Everyman, dopo aver ricevuto l'Estrema Unzione, muore, le ultime tre lo abbandonano l'una dopo l'altra. Le prime due sono le uniche che rimangono con lui davanti a Dio, God.
Everyman: Tipico essere umano il quale ha rinnegato la sua vita spiritual ma si pente in tempo sperando di essere salvato.
God:
Essere supremo e benevolo e misericordioso.
Death: Messaggero di Dio..
Fellowship, Kindred, Cousin, Material Goods: Conoscenze divine di
Everyman che lo abbandonano nel momento del bisogno.
Good Deeds: L'unico amico che lo accompagna nell'aldilà.
Knowledge: Personaggio che dice ad Everyman ciò che deve fare per
ottenere la salvezza. Confession: Personaggio che il sacramento della
penitenza. Everyman confessa a lui i suoi peccati.
Discretion, Strength, Everyman's Five Wits, Beauty: Sapere terreno di
Everyman che lo abbandonano nel momento del bisogno.
Angel: Creatura che da il benvenuto a Everyman nel regno dei cieli.
Doctor: Dotto che dispensa parole di monito alla fine dell'opera.
Estratto dell'opera
Death: Yea, sir, I will show you;
In great haste I am sent to thee
From God out of his great majesty.
Everyman: What, sent to me?
Death: Yea, certainly.
Though thou have forget him here,
He thinketh on thee in the heavenly sphere,
As, or we depart, thou shalt know.
Everyman: What desireth God of me?
Death: That shall I show thee;
A reckoning he will needs have
Without any longer respite.
Everyman: To give a reckoning longer leisure I crave;
This blind matter troubleth my wit.
Death: On thee thou must take a long journey:
Therefore thy book of count with thee thou bring;
For turn again thou can not by no way,
And look thou be sure of thy reckoning:
For before God thou shalt answer, and show
Thy many bad deeds and good but few;
How thou hast spent thy life, and in what wise,
Before the chief lord of paradise.
Have ado that we were in that way,
For, wete thou well, thou shalt make none attournay*. *mediator
Everyman: Full unready I am such reckoning to give
I know thee not: what messenger art thou?
Death: I am Death, that no man dreadeth.
For every man I rest and no man spareth;
For it is God's commandment
That all to me should be obedient.
Everyman: O Death, thou comest when I had thee least in mind;
In thy power it lieth me to save,
Yet of my good will I give thee, if ye will be kind,
Yea, a thousand pound shalt thou have,
And defer this matter till another day.
Death: Everyman, it may not be by no way;
I set not by gold, silver nor, riches,
Ne by pope, emperor, king, duke, ne princes.
For and I would receive gifts great,
All the world I might get;
But my custom is clean contrary.
I give thee no respite: come hence, and not tarry.
Everyman: Alas, shall I have no longer respite?
I may say Death giveth no warning:
To think on thee, it maketh my heart sick,
For all unready is my book of reckoning.
But twelve year and I might have abiding,
My counting book I would make so clear,
That my reckoning I should not need to fear.
Wherefore, Death, I pray thee, for God's mercy,
Spare me till I provided of remedy.
Death: Thee availeth not to cry, weep, and pray:
But haste thee lightly that you were gone the journey,
And prove thy friends if thou can.
For, wete thou well, the tide abideth no man,
And in the world each living creature
For Adam's sin must die of nature.
Everyman: Death, if I should this pilgrimage take,
And my reckoning surely make,
Show me, for saint charity,
Should I not come again shortly?
Death: No, Everyman; and thou be once there,
Thou mayst never more come here,
Trust me verily.